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Ovaio in salute o policistico? Questo è il dilemma!
Prendendo spunto dall’espressione Shakespeariana, cerchiamo insieme di capire cos’è la sindrome dell’ovaio policistico.
L’ovaio policistico (PCO) o multifollicolare è una condizione fisiologica dell’ovaio, contraddistinta per la presenza di un elevato numero di follicoli che rimangono “dormienti”, cioè in stato di riposo, in modo molto più elevato rispetto alle ovaie normali; si tratta di una peculiarità con la quale una donna può nascere, che non determina particolari problemi o sintomi.
La sindrome dell’ovaio policistico colpisce il 5-10% delle donne, ha origine nel periodo puberale ed è considerata l’alterazione endocrina più comune in età fertile.
Sebbene non esista una definizione generalmente condivisa, si ritiene che questa patologia possa essere diagnosticata in presenza di almeno due fra questi elementi:
Inoltre, recenti studi hanno evidenziato come l’eccesso di insulina possa essere una delle cause prevalenti della sindrome dell’ovaio policistico determinando un aumento della produzione di androgeni e interferendo così con la capacità di ovulare.
Gli esami diagnostici in presenza di questi sintomi avranno lo scopo di:
Facciamo un po' di chiarezza!
L’ovaio policistico fa parte di una sindrome clinica complessa caratterizzata da:
L’ovaio multifollicolare è invece caratterizzato da numerosi follicoli visibili ma senza altri segni e sintomi ed è un riscontro normale e frequente nelle ragazze giovani.
La sindrome dell’ovaio policistico non è sinonimo di sterilità; infatti, l’esercizio fisico (importante per ridurre la resistenza insulinica) e la perdita di peso (utile a ridurre i livelli di insulina), possono ripristinare l'ovulazione o favorire l’effetto dei farmaci utilizzati per l'induzione della stessa.
È importante impostare una dieta a indice glicemico controllato; l’indice glicemico indica la velocità con la quale la glicemia (concentrazione di glucosio nel sangue) si innalza a seguito dell’assunzione di un alimento.
Per ridurre l’indice glicemico della propria alimentazione, sono necessari:
È inoltre importante impostare una regolare attività fisica, preferibilmente di tipo aerobico, a bassa intensità e lunga durata (come la corsa, la camminata o il nuoto), che migliora notevolmente la risposta dei tessuti all’insulina.
È fondamentale comprendere come sani e corretti stili di vita, acquisiti sin dalla più giovane età, aiutino nella prevenzione di questa condizione clinica.
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