DENOMINAZIONE
CARIN^(R) - Compresse Effervescenti
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Analgesici ed antipiretici.
PRINCIPI ATTIVI
Acido ascorbico 200 mg ed acido acetilsalicilico 330 mg.
ECCIPIENTI
Sodio bicarbonato, acido citrico, glicocolla, sodio benzoato.
INDICAZIONI
Terapia sintomatica delle forme influenzali, raffreddori, cefalee, emi
cranie, dolori muscolari e reumatici, nevralgie, dolori periodici.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Malattia ulcerosa gastro-duodenale. Ipersensibilita' all'acido acetils
alicilico ed ai salicilati. Diatesi emorragiche. Bambini e ragazzi di
eta' inferiore ai 16 anni. Dosi superiori a 100 mg/die durante il terz
o trimestre di gravidanza. Severa insufficienza cardiaca.
POSOLOGIA
Adulti e ragazzi di eta' superiore ai 16 anni : 1 o 2 compresse ogni t
re ore, secondo necessita'. Non superare 8 compresse nelle 24 ore. Nel
trattamento di pazienti anziani la posologia deve essere attentamente
stabilita valutando un'eventuale riduzione dei dosaggi sopraindicati.
CONSERVAZIONE
Chiudere accuratamente il tubetto dopo l'uso. Conservare a temperatura
non superiore a 25 gradi C.
AVVERTENZE
L'assunzione delle preparazioni per uso orale deve avvenire a stomaco
pieno. Utilizzare con prudenza nei casi di asma e gotta. E' richiesta
cautela (discutere con il proprio medico o farmacista) prima di inizia
re il trattamento nei pazienti con anamnesi positiva per ipertensione
e/o insufficienza cardiaca poiche' in associazione al trattamento con
i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed e
dema. Gli effetti indesiderati possono essere minimizzati con l'uso de
lla piu' bassa dose efficace per la piu' breve durata possibile di tra
ttamento che occorre per controllare i sintomi. Effetti cardiovascolar
i e cerebrovascolari: studi clinici e dati epidemiologici suggeriscono
che l'uso di alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattame
nti di lunga durata) puo' essere associato ad un modesto aumento del r
ischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocard
io o ictus). Non sono attualmente disponibili dati sufficienti per esc
ludere un rischio simile per l'acido acetilsalicilico, quando esso e'
somministrato alla dose giornaliera di 330-2640 mg. Questa specialita'
medicinale non deve essere utilizzata nei bambini e nei ragazzi di et
a' inferiore ai 16 anni.
INTERAZIONI
Puo' interagire con anticoagulanti, uricosurici, sulfaniluree e ipogli
cemizzanti.
EFFETTI INDESIDERATI
Disturbi otovestibolari (ronzii, ecc.), gastrointestinali (dolori, ecc
.), fenomeni emorragici (epistassi, gengivoraggie), fenomeni di iperse
nsibilita' (eruzioni cutanee, ecc.). In associazione al trattamento co
n i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed
edema. Studi clinici e dati epidemiologici sugggerisono che l'uso di
alcuni FANS (specialmente ad alti dosaggi e per trattamenti di lunga d
urata) puo' essere associato ad un modesto aumento del rischio di even
ti trombotici arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus).
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
L'impiego in gravidanza per lunghi periodi e la somministrazione negli
ultimi tre mesi della gravidanza devono avvenire soltanto dietro pres
crizione medica poiche' l'acido acetilsalicilico puo' provocare fenome
ni emorragici nel feto e nella madre, ritardi di parto e, nel nascitur
o, precoce chiusura del dotto di Botallo. Gli studi clinici indicano c
he le dosi fino a 100 mg/die possono essere considerate sicure limitat
amente ad un impiego in ambito ostetrico, che richiede un monitoraggio
specialistico. Ci sono insufficienti ati clinici relativi all'uso di
dosi superiori a 100 mg/die fino a 500 mg/die. Quindi le raccomandazio
ni di seguito riportate per le dosi di 500 mg/die ed oltre si applican
o anche a questo range di dosaggio. L'inibizione delle sintesi delle p
rostaglandine puo' interessare negativamente la gravidanza e/o lo svil
uppo embrio/ fetale. Risultati di studi epidemiologici suggeriscono un
aumentato rischio di aborto e di malformazione cardiaca e di gastrosc
hisi dopo l'uso di un inibitore della sintesi delle prostaglandine, ne
lle prime fasi della gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni
cardiache era aumentato da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. E' stato
stimato che i rischio aumenta con la dose e la durata della terapia. N
egli animali la somministrazione di inibitori della sintesi di prostag
landine ha mostrato di provocare un aumento della perdita di pre e pos
t impianto e di mortalita' embrione/fetale. Inoltre, un aumento di inc
idenza delle varie malformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' s
tato riportato in animali a cui erano stati somministrati inibitori di
sintesi delle prostaglandine, durante il periodo organogenetico. Se l
'acido acetilsalicilico e' usato da una donna in attesa di concepiment
o o durante il primo e secondo trimestre di gravidanza, la dose e la d
urata del trattamento devono essere mantenute le piu' basse possibili.
Durante il terzo trimestre di gravidanza tutti gli inibitori della si
ntesi delle prostaglandine possono esporre: il feto a tossicita' cardi
opolmonare (con chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione
polmonare) e disfunzione renale (che puo' progredire in insufficienza
renale con oligo-idroamnios); e la madre e il neonato, alla fine della
gravidanza, a possibile prolungamento del tempo di sanguinamento ed e
ffetto antiaggregante (che puo' occorrere anche a dosi molto basse) ed
inibizione delle contrazioni uterine risultanti in ritardo o prolunga
mento del travaglio. Conseguentemente l'acido acetilsalicilico a dosi
superiori a 100 mg/die e' controindicato durante l'ultimo trimestre di
gravidanza.