DENOMINAZIONE
IBUPROFENE ARISTO 400 MG COMPRESSE RIVESTITE CON FILM
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Farmaci antinfiammatori e antireumatici non steroidei, derivati dell'a
cido propionico.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa rivestita con film contiene 400 mg di ibuprofene.
ECCIPIENTI
Nucleo della compressa: ipromellosa, croscamellosa sodica, lattosio mo
noidrato, cellulosa microcristallina, amido di mais pregelatinizzato,
silice colloidale anidra, sodio laurilsolfato, magnesio stearato. Film
di rivestimento: ipromellosa, titanio diossido (E171), talco, glicole
propilenico.
INDICAZIONI
Adulti e adolescenti con peso corporeo a partire dai 40 kg (di eta' ma
ggiore o uguale a 12 anni). Trattamento sintomatico a breve termine di
: dolore da lieve a moderato; febbre.
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo o a uno qualsiasi degli eccipient
i. Pazienti con anamnesi di reazioni di ipersensibilita' (ad es. bronc
ospasmo, asma, rinite, orticaria o angioedema) associate all'uso di ac
ido acetilsalicilico o altri farmaci antinfiammatori non steroidei (FA
NS). Pazienti con grave insufficienza cardiaca (IV classe NYHA). Pazie
nti con grave insufficienza epatica o grave insufficienza renale. Pazi
enti con disturbi dell'ematopoiesi non identificati. Anamnesi o fase a
ttiva di emorragia/ulcera peptica ricorrente (due o piu' episodi disti
nti di dimostrata ulcerazione o emorragia). Anamnesi di emorragia gast
rointestinale o perforazione associata a precedenti trattamenti con FA
NS. Pazienti con emorragia cerebrovascolare o altra emorragia attiva.
Pazienti con grave disidratazione (ad es. causata da vomito, diarrea o
insufficiente assunzione di liquidi). Ultimo trimestre di gravidanza.
POSOLOGIA
Posologia: gli effetti indesiderati possono essere minimizzati usando
la minima dose efficace per il periodo piu' breve necessario a control
lare i sintomi. Adulti e adolescenti con peso corporeo >= 40 kg (di et
a' maggiore o uguale a12 anni): la dose iniziale di ibuprofene e' 200
mg o 400 mg. Se necessario si possono assumere dosi aggiuntive di 200
mg o 400 mg di ibuprofene. Il rispettivo intervallo di dosaggio deve e
ssere scelto in funzione dei sintomi osservati e della dose massima gi
ornaliera raccomandata. Non deve essere inferiore a 6 ore. Non deve es
sere superata una dose totale di 1200 mg di ibuprofene in un periodo d
i 24 ore questo farmaco e' solo per un uso a breve termine Popolazioni
speciali. Anziani: negli anziani c'e' un rischio maggiore di gravi co
nseguenze in caso di reazioni avverse. Se e' necessario somministrare
un FANS, deve essere utilizzata la dose piu' bassa efficace e per la d
urata piu' breve possibile. Durante la terapia con i FANS, il paziente
deve essere controllato regolarmente per il sanguinamento gastrointes
tinale. Se la funzionalita' renale o la funzionalita' epatica e' compr
omessa, il dosaggio deve essere aggiustato individualmente. Insufficie
nza renale: si deve usare cautela con il dosaggio di ibuprofene nei pa
zienti con compromissione renale. Il dosaggio deve essere valutato ind
ividualmente e deve essere mantenuto il piu' basso possibile e la funz
ionalita' renale deve essere controllata. L'uso di ibuprofene e' contr
oindicato nei pazienti con insufficienza renale grave. Insufficienza e
patica: si deve usare cautela con il dosaggio di ibuprofene nei pazien
ti con compromissione epatica. Il dosaggio deve essere valutato indivi
dualmente e deve essere mantenuto il piu' basso possibile. L'uso di qu
esto medicinale e' controindicato nei pazienti con grave disfunzione e
patica. Popolazione pediatrica: altre forme farmaceutiche/dosaggi poss
ono essere piu' appropriati per la somministrazione. Questo medicinale
non e' indicato per l'uso nei bambini e negli adolescenti con peso co
rporeo inferiore a 40 kg o nei bambini di eta' inferiore a 12 anni. Me
todo di somministrazione. Uso orale: questo farmaco deve essere assunt
o con un bicchiere di acqua. Le compresse non devono essere frantumate
, masticate o succhiate per evitare irritazioni allo stomaco o alla go
la. Ai pazienti con uno stomaco sensibile si raccomanda di assumere qu
esto medicinale insieme a del cibo.
CONSERVAZIONE
Non conservare a temperatura superiore ai 25 gradi C.
AVVERTENZE
Gli effetti indesiderati possono essere ridotti al minimo usando la mi
nima dose efficace per il periodo piu' breve necessario a controllare
i sintomi. E' richiesta cautela in pazienti con alcune malattie che po
ssono subire un peggioramento: lupus sistemico eritematoso (LSE) o mal
attia mista del tessuto connettivo, aumento del rischio di meningite a
settica; disturbo congenito del metabolismo della porfirina (ad es. po
rfiria acuta intermittente); compromissione renale da lieve a moderata
; compromissione epatica da lieve a moderata; subito dopo un intervent
o chirurgico importante; nei pazienti con reazione allergica ad altre
sostanze, poiche' per loro esiste un aumentato rischio che si verifich
ino reazioni di ipersensibilita' anche con l'uso di questo medicinale;
nei pazienti che soffrono di febbre da fieno, polipi nasali o disturb
i respiratori ostruttivi cronici, poiche' per loro esiste un aumentato
rischio che si verifichino reazioni allergiche. Queste si possono pre
sentare come attacchi di asma (la cosiddetta asma analgesica), edema d
i Quincke o orticaria; disidratazione. Sicurezza gastrointestinale: l'
uso concomitante di ibuprofene con i FANS, compresi inibitori specific
i della ciclossigenasi-2, aumenta il rischio di reazioni avverse e dev
e essere evitato. Pazienti anziani: gli anziani hanno una frequenza ma
ggiore di reazioni avverse ai FANS, soprattutto emorragia e perforazio
ne gastrointestinale, che puo' essere fatale. Si raccomanda di monitor
are con particolare attenzione gli anziani. Emorragia, ulcere e perfor
azione gastrointestinale: durante il trattamento con tutti i FANS, in
qualsiasi momento durante il trattamento, con o senza precedenti sinto
mi di preavviso o anamnesi precedente di gravi eventi gastrointestinal
i, sono state riportate emorragia, ulcere e perforazione gastrointesti
nale, che possono essere fatali. Il rischio di emorragia, ulcerazione
o perforazione gastrointestinale e' piu' elevato con dosaggi crescenti
di FANS e in pazienti con anamnesi di ulcere, soprattutto con complic
azioni di emorragia o perforazione e nei pazienti anziani. Questi pazi
enti devono iniziare il trattamento con la dose piu' bassa disponibile
. Per questi pazienti, ed anche per pazienti che richiedono terapie co
ncomitanti con basse dosi di acido acetilsalicilico o altri medicinali
che possono aumentare il rischio gastrointestinalie, deve essere pres
o in considerazione l'uso concomitante di agenti protettori (ad es. mi
soprostolo o inibitori della pompa protonica). Pazienti con anamnesi d
i tossicita' gastrointestinale, in particolare pazienti anziani, devon
o riferire tutti i sintomi addominali inusuali (soprattutto emorragia
gastrointestinale) in particolare nelle fasi iniziali del trattamento.
Deve essere prestata cautela se i pazienti assumono contemporaneament
e medicinali che possono aumentare il rischio di ulcerazione o di emor
ragia, ad es. corticosteroidi orali, anticoagulanti come warfarin, ini
bitori selettivi della ricaptazione della serotonina o inibitori dell'
aggregazione piastrinica come l'acido acetilsalicilico. In caso di emo
rragia o ulcera gastrointestinale nei pazienti che stanno utilizzando
ibuprofene, il trattamento deve essere interrotto. I FANS devono esser
e somministrati con cautela ai pazienti con un'anamnesi di malattia ga
strointestinale (colite ulcerativaa, malattia di Crohn) poiche' tali c
ondizioni possono essere esacerbate. I FANS possono mascherare i sinto
mi di infezione e febbre. Effetti cardiovascolari e cerebrovascolari:
e' necessaria cautela (discussione con il medico o il farmacista) prim
a di iniziare il trattamento in pazienti con anamnesi di ipertensione
e/o insufficienza cardiaca poiche' in associazione al trattamento con
i FANS sono stati riscontrati ritenzione di liquidi, ipertensione ed e
dema. Studi clinici suggeriscono che l'uso di ibuprofene, particolarme
nte ad alte dosi (2400 mg/giorno), puo' essere associato ad un modesto
aumento del rischio di eventi trombotici arteriosi (per esempio infar
to del miocardio o ictus). In generale, gli studi epidemiologici non i
ndicano che basse dosi di ibuprofene (per esempio <= 1200 mg/giorno) s
iano associate ad un aumentato rischio di eventi trombotici arteriosi.
I pazienti con ipertensione non controllata, insufficienza cardiaca c
ongestizia (II-III classe NYHA), cardiopatia ischemica accertata, mala
ttia arteriosa periferica e/o malattia cerebrovascolare, devono essere
trattati con ibuprofene soltanto dopo attenta considerazione e devono
essere evitate dosi elevate (2400 mg/giorno).
INTERAZIONI
Ibuprofene deve essere assunto solo con cautela in combinazione con i
seguenti principi attivi. Altri FANS compresi salicilati: la somminist
razione concomitante di diversi FANS puo' aumentare il rischio di ulce
re gastrointestinali e di sanguinamento a causa di un effetto sinergic
o. L'uso concomitante di ibuprofene con altri FANS deve pertanto esser
e evitato. Inibitori selettivi della ciclossigenasi-2: la somministraz
ione concomitante di ibuprofene con altri FANS, compresi gli inibitori
selettivi della ciclossigenasi-2, deve essere evitata a causa del pot
enziale effetto additivo. Acido acetilsalicilico: la somministrazione
concomitante di ibuprofene e acido acetilsalicilico generalmente non e
' raccomandata a causa del potenziale aumento di reazioni avverse. Dat
i sperimentali suggeriscono che ibuprofene puo' inibire competitivamen
te l'effetto di basse dosi di acido acetilsalicilico a sull'aggregazio
ne piastrinica, quando i due farmaci vengono somministrati contemporan
eamente. Sebbene vi siano incertezze riguardanti l'estrapolazione di q
uesti dati alla situazione clinica, non si puo' escludere la possibili
ta' che l'uso regolare, a lungo termine di ibuprofene possa ridurre l'
effetto cardioprotettivo dell'acido acetilsalicilico a basse dosi. Nes
sun effetto clinico rilevante e' considerato probabile in seguito ad u
n uso occasionale di ibuprofene. Digossina, fenitoina, litio: l'uso co
ncomitante di ibuprofene con preparazioni a base di digossina, fenitoi
na o litio puo' aumentare i livelli sierici di questi medicinali. Non
e' generalmente richiesto il monitoraggio dei livelli sierici di litio
, digossina e fenitoina, se utilizzati come indicato (per un massimo d
i 3 o 4 giorni). Diuretici, inibitori dell'enzima di conversione dell'
angiotensina (ACE), beta-bloccanti e antagonisti dell'angiotensina II
(AIIA): i farmaci antinfiammatori non steroidei possono attenuare l'ef
ficacia dei diuretici e di altri farmaci antiipertensivi. I diuretici
possono inoltre aumentare il rischio di nefrotossicita' associata ai F
ANS. Nei pazienti con funzione renale compromessa (ad esempio pazienti
disidratati o pazienti anziani con funzione renale compromessa) la so
mministrazione concomitante di un ACE inibitore, beta bloccanti o di u
n antagonista dell'angiotensina II con un inibitore della ciclossigena
si puo' portare ad un ulteriore deterioramento della funzione renale,
compresa una possibile insufficienza renale acuta, generalmente revers
ibile. Pertanto la co-somministrazione deve essere effettuata con caut
ela, soprattutto nei pazienti anziani. I pazienti devono essere istrui
ti a mantenere un'adeguata idratazione e a controllare regolarmente i
valori di funzionalita' renale dopo l'inizio della terapia concomitant
e. La somministrazione concomitante di ibuprofene e diuretici risparmi
atori di potassio puo' portare a iperkaliemia. Corticosteroidi: aument
o del rischio di ulcere o emorragia gastrointestinale. Medicinali anti
aggreganti e inibitori selettivi della ri-captazione della serotonina
(SSRI): aumento del rischio di emorragia gastrointestinale. Metotrexat
o: i FANS possono inibire la secrezione tubulare di metotrexato e ridu
rne la clearance. La somministrazione di ibuprofene entro 24 ore prima
o dopo la somministrazione di metotrexato puo' portare ad aumento del
le concentrazioni di metotrexato e ad un aumento del suo effetto tossi
co. Ciclosporina: Il rischio di un effetto nefrotossico da parte della
ciclosporina e' aumentato dalla co-somministrazione di alcuni farmaci
anti-infiammatori non steroidei. Analogamente, questo effetto non puo
' essere escluso per la combinazione di ciclosporina e ibuprofene. Ant
icoagulanti: i farmaci anti-infiammatori non steroidei possono aumenta
re gli effetti degli anticoagulanti, come warfarin. Sulfaniluree: i FA
NS possono aumentare gli effetti delle sulfaniluree. Sono stati segnal
ati rari casi di ipoglicemia in pazienti con somministrazione concomit
ante di sulfaniluree ed ibuprofene. Nel caso di trattamento simultaneo
, si raccomanda come precauzione il monitoraggio dei livelli di glucos
io nel sangue. Aminoglicosidi: i FANS possono diminuire l'eliminazione
degli aminoglicosidi. Tacrolimus: la co-somministrazione di entrambi
i medicinali aumenta il rischio di nefrotossicita'. Zidovudina: aument
o del rischio di tossicita' ematologica quando un FANS e' somministrat
o con zidovudina. C'e' evidenza di un aumentato rischio di emartrosi e
di ematoma in pazienti emofiliaci HIV positivi che assumono in concom
itanza zidovudina con ibuprofene. Probenecid e sulfinpirazone: i medic
inali contenenti probenecid e sulfinpirazone possono ritardare l'escre
zione di ibuprofene. Antibiotici chinolonici: i dati sugli animali ind
icano che i FANS in combinazione con antibiotici chinolonici possono a
umentare il rischio di convulsioni. I pazienti che assumono in concomi
tanza FANS e chinolonici possono avere un aumentato rischio di svilupp
are convulsioni. Colestiramina: La somministrazione concomitante di ib
uprofene e colestiramina puo' ridurre l'assorbimento di ibuprofene a l
ivello del tratto gastrointestinale. Comunque la rilevanza clinica di
tale interazione non e' nota. Inibitori del CYP2C9: l'utilizzo concomi
tante di ibuprofene e inibitori del CYP2C9 puo' aumentare l'esposizion
e ad ibuprofene (substrato del CYP2C9). In uno studio con voriconazolo
e fluconazolo (inibitori del CYP2C9), e' stata dimostrata un'aumentat
a esposizione, da 80% a 100%, ad S(+)-ibuprofene. Si deve prendere in
considerazione una riduzione della dose di ibuprofene nei casi di co-s
omministrazione con potenti inibitori del CYP2C9, specialmente quando
vengono somministrate alte dosi di ibuprofene insieme a voriconazolo o
fluconazolo. Ginkgo Biloba: il Ginkgo puo' aumentare il rischio di sa
nguinamento se assunto in associazione ai FANS. Mifepristone: se i FAN
S sono utilizzati entro 8-12 giorni dopo la somministrazione di mifepr
istone possono ridurre l'effetto del mifepristone. Ritonavir: l'uso co
ncomitante con ritonavir, puo' determinare un aumento delle concentraz
ioni plasmatiche dei FANS. Alcol, bifosfonati e pentossifillina: posso
no potenziare gli effetti indesiderati gastrointestinali e il rischio
di sanguinamento e ulcerazione. Baclofene: tossicita' elevata del bacl
ofene.
EFFETTI INDESIDERATI
L'elenco degli effetti indesiderati riportato di seguito include tutte
le reazioni avverse riportate durante il trattamento con ibuprofene,
comprese quelle nei pazienti reumatici sottoposti a terapia a lungo te
rmine ad alte dosi. Al di la' di segnalazioni molto rare le frequenze
i riferiscono all'uso a breve termine di dosi giornaliere fino a un ma
ssimo di 1200 mg di ibuprofene per formulazioni orali e un massimo di
1800 mg per supposte. Per quanto riguarda le seguenti reazioni avverse
, deve essere tenuto conto che sono per la maggior parte dose-dipenden
ti e variano tra gli individui. Le reazioni avverse osservate piu' com
unemente sono di natura gastrointestinale. Possono verificarsi ulcere
peptiche, perforazione o emorragia gastrointestinale, talvolta fatale,
particolarmente nei pazienti anziani. Dopo somministrazione sono stat
i segnalati nausea, vomito, diarrea, flatulenza, costipazione, dispeps
ia, dolore addominale, melena, ematemesi, stomatiti ulcerative, esacer
bazione di colite e malattia di Crohn. Meno di frequente e' stata osse
rvata gastrite. In particolare il rischio di emorragia gastrointestina
le e' dipendente dall'intervallo di dose e dalla durata d'uso. In asso
ciazione con il trattamento con FANS sono stati riportati edema, ipert
ensione e insufficienza cardiaca. Studi clinici suggeriscono che l'uso
di ibuprofene, particolarmente ad alte dosi (2400 mg/giorno), puo' es
sere associato ad un modesto aumento del rischio di eventi trombotici
arteriosi (per esempio infarto del miocardio o ictus). Sono usate le s
eguenti categorie per esprimere la frequenza delle reazioni avverse: m
olto comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000,
<1/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non not
a (la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibi
li). Infezioni ed infestazioni. Molto raro: e' stata descritta l'esace
rbazione di infiammazioni infezione-correlate (ad es. Sviluppo di fasc
ite necrotizzante) in coincidenza con l'uso sistemico di farmaci antin
fiammatori non steroidei. Questa è probabilmente associata al meccanis
mo d'azione dei farmaci antinfiammatori non steroidei. Se i segni di u
n'infezione si verificano o peggiorano durante l'uso di questo farmaco
, si raccomanda al paziente di recarsi subito da un medico. Deve esser
e valutato se vi sia un'indicazione per una terapia antinfettiva/antib
iotica. Durante il trattamento con ibuprofene sono stati osservati i s
intomi di meningite asettica con rigidità del collo, cefalea, nausea,
vomito, febbre od offuscamento dello stato di coscienza. I pazienti co
n malattie autoimmuni (les, malattia mista del tessuto connettivo) sem
brano essere predisposti. Patologie del sistema emolinfopoietico. Molt
o raro: disordini ematopoietici (anemia, leucopenia, trombocitopenia,
pancitopenia, agranulocitosi). Eosinofilia. Coagulopatia (alterazioni
della coagulazione), anemia aplastica, anemia emolitica. Neutropenia.
I primi segni possono essere: febbre, mal di gola, ferite superficiali
alla bocca, sintomi simil-influenzali, spossatezza grave, epistassi e
sanguinamento cutaneo. In questi casi, il paziente deve essere istrui
to a sospendere immediatamente questo medicinale, ad evitare l'automed
icazione con medicinali analgesici e antipiretici e a consultare un me
dico. Disturbi del sistema immunitario. Non comune: reazioni di iperse
nsibilità con eruzione cutanea e prurito, nonché attacchi di asma (tal
volta anche con calo di pressione sanguigna). In questo caso il pazien
te deve essere istruito a interrompere l'assunzione di questo farmaco
e ad informare immediatamente il medico. Molto raro: reazioni gravi ge
nerali di ipersensibilità. Queste si possono presentare come edema fac
ciale, gonfiore della lingua, gonfiore dell'interno della laringe con
costrizione delle vie aeree, stress respiratorio, tachicardia, calo de
lla pressione sanguigna fino a shock mortale. Se si verifica uno di qu
esti sintomi, che può accadere anche al primo utilizzo, è richiesta l'
assistenza immediata di un medico. Disturbi del metabolismo e della nu
trizione. Molto raro: ipoglicemia, iponatriemia. Disturbi psichiatrici
. Molto raro: reazioni psicotiche, allucinazioni, confusione, depressi
one, ansia. Patologie del sistema nervoso. Non comune: disturbi del si
stema nervoso centrale quali cefalea, capogiri, insonnia, agitazione,
irritabilità o stanchezza.non nota: parestesia, neurite ottica. Patolo
gie dell'occhio. Non comune: disturbi visivi. In questo caso il pazien
te deve essere istruito a sospendere l'uso di ibuprofene e a informare
immediatamente il medico. Patologie dell'orecchio e del labirinto. Ra
ro: tinnito perdita dell'udito patologie cardiache. Molto raro: palpit
azioni, insufficienza cardiaca, infarto miocardico. Patologie vascolar
i. Molto raro: ipertensione, vasculite. Patologie respiratorie, toraci
che e mediastiniche. Molto raro: asma, dispnea, broncospasmo; non nota
: rinite. Patologie gastrointestinali. Comune: disturbi gastrointestin
ali come pirosi, dolore addominale, nausea, vomito, flatulenza, proble
mi digestivi, diarrea, costipazione e lieve perdita di sangue a livell
o gastrointestinale che, in casi eccezionali, può causare anemia. Non
comune: ulcere gastrointestinali, con potenziale emorragia e perforazi
one. Stomatite ulcerosa, esacerbazione della colite e della malattia d
i crohn, gastrite. Molto raro: esofagite, pancreatite, formazione di s
tenosi intestinali simil-diaframma. Il paziente deve essere istruito a
sospendere il medicinale e a recarsi immediatamente da un medico se p
resenta un dolore relativamente grave alla parte superiore dell'addome
o si verifica melena o ematemesi. Patologie epatobiliari. Molto raro:
disfunzione epatica, danno epatico, soprattutto nella terapia a lungo
termine, insufficienza epatica, epatite acuta, ittero.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: l'inibizione della sintesi delle prostaglandine puo' influ
enzare negativamente la gravidanza e/o lo sviluppo embrio-fetale. Dati
ottenuti da studi epidemiologici suggeriscono un aumento del rischio
di aborto e/o malformazione cardiaca e/o gastroschisi, dopo l'uso di u
n inibitore della sintesi di prostaglandine durante il primo periodo d
i gravidanza. Il rischio assoluto di malformazioni cardiovascolari aum
entava da meno dell'1% fino a circa l'1,5%. Si ritiene che il rischio
aumenti con la dose e la durata della terapia. Negli animali, la sommi
nistrazione di un inibitore della sintesi di prostaglandine ha mostrat
o di provocare un aumento della perdita di pre- e post-impianto e di m
ortalita' embrio-fetale. Inoltre, un aumento dell'incidenza di varie m
alformazioni, inclusa quella cardiovascolare, e' stato segnalato in an
imali a cui erano stati somministrati inibitori di sintesi delle prost
aglandine durante il periodo organogenetico. Durante il primo e il sec
ondo trimestre di gravidanza, questo farmaco non deve essere somminist
rato se non strettamente necessario. Se questo medicinale e' usato da
donne in procinto di concepimento o durante il primo e secondo trimest
re di gravidanza, la dose e la durata del trattamento devono essere ri
spettivamente la piu' bassa e la piu' breve possibile. Durante il terz
o trimestre di gravidanza, tutti gli inibitori della sintesi delle pro
staglandine possono esporre: il feto a: tossicita' cardiopolmonare (co
n chiusura prematura del dotto arterioso e ipertensione polmonare); di
sfunzione renale che puo' progredire a insufficienza renale con oligoi
droamniosi; la madre e il neonato, alla fine della gravidanza, a: poss
ibile prolungamento del tempo di sanguinamento, un effetto antiaggrega
nte che puo' verificarsi anche a dosi molto basse; o inibizione delle
contrazioni uterine risultante in travaglio ritardato o prolungato. Di
conseguenza, questo farmaco e' controindicato durante il terzo trimes
tre di gravidanza. Allattamento: solo piccole quantita' di ibuprofene
e dei suoi metaboliti passa nel latte materno. Poiche' ad oggi non son
o noti effetti dannosi per i neonati, l'interruzione dell'allattamento
con latte materno non e' generalmente necessaria nel trattamento a br
eve termine con la dose raccomandata per febbre e dolore. Fertilita':
l'uso di ibuprofene puo' compromettere la fertilita' femminile e non e
' raccomandato nelle donne che tentano il concepimento. Nelle donne ch
e hanno difficolta' a concepire o che sono oggetto di indagine sull'in
fertilita', si deve considerare l'interruzione del trattamento con que
sto medicinale. Vi sono alcune evidenze che i farmaci che inibiscono l
a sintesi di ciclo-ossigenasi/prostaglandine possono causare una compr
omissione della fertilita' femminile a causa di un effetto sull'ovulaz
ione. Questo e' reversibile con l'interruzione del trattamento.