Posologia In genere, la dose minima efficace deve essere utilizzata per il più; breve tempo necessario per alleviare i sintomi. Adulti (compresi gli anziani) e bambini di età; pari o superiore a 16 anni (o di peso superiore a 50 kg): Da 1 a 2 compresse ogni 4-6 ore, (3-4 volte al giorno) fino ad una dose massima di 3000 mg al giorno. L'intervallo minimo tra le dosi deve essere di 4 ore.
Bambini e adolescenti di età; pari o superiore a 12 anni (o di peso superiore a 40 kg): Una compressa da assumere non più; di 4 volte al giorno fino ad un massimo di 2000 mg al giorno. Paracetamolo Mylan non deve essere usato nei bambini di età; inferiore a 12 anni o di peso inferiore a 40 kg.
Popolazioni Speciali: Anziani L'esperienza ha indicato che il normale dosaggio di paracetamolo nell’adulto è; solitamente appropriato. Tuttavia in soggetti anziani, gracili, incapaci di muoversi, può; essere appropriato ridurre la quantità; o la frequenza di somministrazione di paracetamolo. Compromissione renale • In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta:
Velocità; di filtrazione glomerulare | Dose |
10 - 50 ml/min | 500 mg ogni 6 ore |
< 10 ml/min | 500 mg ogni 8 ore |
Compromissione epatica • Nei pazienti con compromissione epatica o sindrome di Gilbert, la dose deve essere ridotta o l'intervallo di dosaggio deve essere prolungato. La dose giornaliera efficace non deve superare i 60 mg/kg/giorno (fino a un massimo di 2 g/giorno) nelle seguenti situazioni: • Adulti di peso inferiore a 50 kg • Insufficienza epatica da lieve a moderata, sindrome di Gilbert (ittero familiare non emolitico) • Disidratazione • Malnutrizione cronica
Modo di somministrazione Per uso orale.
SovradosaggioL'assunzione di elevate dosi di paracetamolo può; portare a segni di intossicazione che compaiono solo dopo 24-48 ore. I pazienti possono sviluppare disfunzione epatica, necrosi epatocellulare e coma epatico (che può; essere fatale). Insufficienza renale acuta può; verificarsi a seguito di insufficienza epatica o, raramente, in assenza di questa.
Sintomi I seguenti sintomi possono verificarsi in caso di sovradosaggio con paracetamolo: - nella prima fase, che dura da 12 a 24 ore dopo il sovradosaggio, i pazienti possono provare nausea, vomito, sudorazione, sonnolenza e malessere. - Nella seconda fase dopo 24-48 ore, dopo un miglioramento dei sintomi, possono manifestarsi i primi segni di danno epatico: lieve dolore addominale, epatomegalia, aumento dei livelli delle transaminasi e della bilirubina, prolungamento del tempo di protrombina e oliguria. - Nella terza fase, dopo 48 ore, compare un considerevole aumento dei valori della transaminasi, ittero, disturbi della coagulazione, ipoglicemia con possibile passaggio al coma epatico. Sono state segnalate aritmie cardiache. Danni epatici possono verificarsi negli adulti che hanno assunto 10-15 g (150-205 mg/kg) o più; di paracetamolo; 20-25 g o dosi superiori possono essere fatali.
Trattamento Nella gestione del sovradosaggio da paracetamolo è; essenziale il trattamento immediato. Nonostante una mancanza di sintomi iniziali significativi, i pazienti devono essere indirizzati all’ospedale urgentemente per immediata assistenza medica. Il trattamento di emergenza in caso di sovradosaggio con paracetamolo consiste nello svuotamento gastrico mediante aspirazione o lavanda gastrica e somministrazione di carbone attivo (solo se l'antidoto viene somministrato per via endovenosa, perché il carbone attivo impedisce l'assorbimento dell'antidoto), quando l'intossicazione si è; verificata nelle 4 ore precedenti e ad un dosaggio uguale o superiore a 10 g. Poiché generalmente la quantità; di paracetamolo ingerita è; incerta e non è; affidabile utilizzarla per l’approccio terapeutico, la concentrazione plasmatica di paracetamolo deve essere determinata il più; presto possibile ma non prima di 4 ore dopo l'ingestione (per garantire la massima concentrazione). Il trattamento specifico con l'antidoto, l'acetilcisteina, deve essere somministrato immediatamente (non aspettare i risultati di laboratorio per iniziare la terapia) se sono trascorse meno di 24 ore dall'ingestione. L'acetilcisteina è; più; efficace se viene somministrata nelle prime 16 ore, in particolare nelle prime 8 ore. Tuttavia, sono stati segnalati successi terapeutici anche quando la somministrazione di acetilcisteina è; iniziata 36 ore dopo l'ingestione di paracetamolo. La dose di carico di acetilcisteina somministrata per via orale è; di 140 mg/kg, seguita da una dose di mantenimento orale di 70 mg/kg ogni 4 ore per 17 dosi. Se il paziente non è; in grado di trattenere l'acetilcisteina a causa del vomito, può; essere somministrata tramite catetere. In questo caso, la dose iniziale è; di 150 mg/kg per peso corporeo per 15 minuti, seguita da 50 mg/kg per 4 giorni e poi da 100 mg/kg per le successive 16 ore. Un'altra alternativa è; la somministrazione di 2,5 g di metionina per os, ogni 4 ore per un totale di 4 dosi se il paziente non vomita ed è; cosciente. Ai pazienti affetti da epatopatia si raccomanda di somministrare una soluzione di glucosio per via endovenosa per evitare l'ipoglicemia.