Posologia Dovrebbe essere usata la dose più; bassa. Non eccedere la dose raccomandata per il rischio di gravi danni al fegato (vedere paragrafo 4.4 e 4.9)
Adulti e adolescenti di età; pari o superiore a 15 anni (sopra i 55 kg di peso corporeo) Iniziare con 1 compressa (500 mg di paracetamolo), se necessario 2 compresse (1000 mg) alla volta, fino a un massimo di 6 compresse (3000 mg di paracetamolo) nelle 24 ore.
Popolazione pediatrica Adolescenti tra i 12 e i 15 anni (40-55 kg di peso corporeo) 1 compressa alla volta, massimo da 4 a 6 compresse nelle 24 ore.
Bambini tra i 9 e i 12 anni (30-40 kg di peso corporeo) 1 compressa alla volta, massimo da 3 a 4 compresse nelle 24 ore.Paracetamolo Sandoz non è; raccomandato nei bambini sotto i 9 anni di età;. La somministrazione ripetuta è; permessa, in funzione dei sintomi ricorrenti. L’intervallo di dosaggio minimo deve essere di 4 ore. Pertanto, quando i sintomi del dolore o della febbre si ripresentano, la somministrazione non può; essere ripetuta prima che siano trascorse 4 ore.
Adulti e adolescenti di età; pari o superiore a 15 anni (sopra i 55 kg di peso corporeo) Iniziare con mezza compressa (500 mg di paracetamolo) e, se necessario, assumere 1 compressa (1000 mg); la dose massima giornaliera è; di 4 compresse (4000 mg di paracetamolo). La somministrazione ripetuta è; permessa, in funzione dei sintomi ricorrenti. Quando si utilizza una mezza compressa, l'intervallo di somministrazione deve essere di almeno 4 ore. Quando si utilizza una compressa intera, l'intervallo di somministrazione deve essere di almeno 6 ore. Pertanto, quando i sintomi del dolore si ripresentano, la somministrazione non può; essere ripetuta prima che siano trascorse 4 ore (mezza compressa) o 6 ore (compressa intera).
Popolazione pediatrica Paracetamolo Sandoz non è; raccomandato nei bambini e adolescenti sotto i 15 anni.
Danno renale In caso di insufficienza renale, la dose deve essere ridotta.
Velocità; di filtrazione glomerulare | Dose in mg di paracetamolo/intervallo di somministrazione minimo |
10 - 50 ml/min | 500 mg/6 ore |
< 10 ml/min | 500 mg/8 ore |
Compromissione epatica In pazienti con compromissione della funzione epatica o sindrome di Gilbert, la dose deve essere ridotta o l’intervallo tra le dosi prolungato. La dose giornaliera non deve eccedere i 60 mg paracetamolo/kg di perso corporeo/giorno (fino a 2 g di paracetamolo/giorno) nei seguenti casi: - adulti che pesano meno di 50 kg - insufficienza epatica da lieve a moderata - sindrome di Gilbert (itterizia familiare non emolitica) - alcolismo cronico - disidratazione - malnutrizione cronica Se il dolore persiste per più; di 5 giorni o se la febbre persiste per più; di 3 giorni, o se i sintomi peggiorano, il trattamento deve essere interrotto e deve essere consultato un medico.
Modo di somministrazione Uso orale Le compresse devono essere deglutite con una quantità; sufficiente di acqua, oppure disciolte in una quantità; adeguata di acqua, mescolare bene e bere.
SovradosaggioParacetamolo può; causare tossicità;, in particolare nei pazienti anziani, nei bambini piccoli, nei pazienti con malattia epatica, in caso di alcolismo cronico, nei pazienti affetti da malnutrizione cronica, in pazienti in uno stato di deplezione del glutatione (vedere paragrafo 4.4) e nei pazienti in trattamento con induttori enzimatici. Un sovradosaggio di paracetamolo può; causare insufficienza epatica, che può; necessitare un trapianto di fegato o portare alla morte. È stata osservata anche pancreatite acuta, principalmente in associazione con compromissione epatica e tossicità; del fegato (vedere anche paragrafo 5.2).
Sintomi I sintomi di sovradosaggio di paracetamolo sono nausea, vomito, anoressia, pallore e dolore addominale e in genere si verificano entro le 24 ore successive all’ingestione. Anche se altri sintomi sono assenti oppure migliorano, il dolore addominale può; indicare danni al fegato. Una singola ingestione di 140 mg/kg o più; di paracetamolo può; causare una moderata citolisi epatica. L'ingestione di 200 mg/kg o più; può; portare a necrosi completa e irreversibile, con conseguente insufficienza epatocellulare, acidosi metabolica ed encefalopatia, che può; portare a coma e morte. Allo stesso tempo, insieme alla diminuzione dei livelli di protrombina sono stati riportati aumenti dei livelli delle transaminasi epatiche (AST, ALT), della lattato deidrogenasi e della bilirubina, che possono manifestarsi da 12 a 48 ore dopo l’ingestione. I sintomi clinici di danno epatico in genere si manifestano dopo 2 giorni e raggiungono un massimo dopo 4-6 giorni.
Gestione - | Ricovero immediato anche se non sono presenti sintomi da sovradosaggio. |
- | Prima del trattamento del sovradosaggio prelevare immediatamente un campione di sangue, per misurare la concentrazione plasmatica di paracetamolo. |
- | In caso di sovradosaggio importante, che può; condurre ad una intossicazione severa, può; essere applicata la terapia di riduzione dell’assorbimento: lavanda gastrica se possibile entro 1 ora dalla ingestione e, somministrazione di carbone attivo. |
- | Il trattamento comprende la somministrazione dell’antidoto N-acetilcisteina (NAC) o metionina, per via endovenosa o per via orale (quindi non somministrare carbone attivo), se possibile prima che siano trascorse 10 ore dall’ingestione. Tuttavia NAC può; anche migliorare la prognosi fino a 36 ore dopo l’assunzione se le concentrazioni di paracetamolo sono ancora rilevabili. Un ulteriore trattamento è; sintomatico. All’inizio del trattamento devono essere effettuate analisi della funzionalità; epatica, che vanno poi ripetute ogni 24 ore. Nella maggior parte dei casi i livelli delle transaminasi epatiche torneranno alla normalità; entro 1 o 2 settimane, con pieno recupero della funzionalità; epatica. Tuttavia in casi molto rari sarà; necessario il trapianto del fegato. |