DENOMINAZIONE
XOOLAM REFLUSSO 20 MG COMPRESSE GASTRORESISTENTI
CATEGORIA FARMACOTERAPEUTICA
Inibitori della pompa protonica.
PRINCIPI ATTIVI
Ogni compressa gastroresistente contiene 20 mg di pantoprazolo (come s
odio sesquidrato 22,55 mg).
ECCIPIENTI
Nucleo: sodio carbonato, mannitolo (E421), crospovidone, mais pregelat
inizzato, calcio stearato. Rivestimento intermedio: ipromellosa, triac
etina, titanio diossido (E171). Rivestimento gastroresistente: acido m
etacrilico-etilacrilato copolimero 1:1, sodio lauril solfato, polisorb
ato 80, trietilcitrato, talco, titanio diossido (E171), ossido di ferr
o giallo (E172), ossido di ferro rosso (E172).
INDICAZIONI
Trattamento a breve termine dei sintomi da reflusso (ad es. pirosi, ri
gurgito acido).
CONTROINDICAZIONI/EFF.SECONDAR
Ipersensibilita' al principio attivo, ai benzimidazolici, sostituiti o
ad uno qualsiasi degli altri eccipienti.
POSOLOGIA
Posologia. La dose raccomandata per somministrazione orale e' di una c
ompressa gastroresistente di questo farmaco da 20 mg al giorno. Potreb
be essere necessario assumere le compresse per 2-3 giorni consecutivi
per ottenere un miglioramento dei sintomi. Una volta raggiunta la comp
leta guarigione dei sintomi, il trattamento deve essere sospeso. Il tr
attamento non deve superare 4 settimane. Se entro 2 settimane di tratt
amento continuo non si nota alcun miglioramento dei sintomi, e' necess
ario il consulto medico. Una volta ottenuto il sollievo dei sintomi, s
i puo' controllare il ripresentarsi dei sintomi utilizzando, quando ne
cessario, un trattamento al bisogno con 20 mg una volta al giorno. Nei
casi in cui con la somministrazione al bisogno non puo' essere manten
uto un soddisfacente controllo dei sintomi andrebbe valutato il passag
gio ad una terapia continuativa. Popolazioni speciali. Popolazione ped
iatrica: l'uso di questo farmaco non e' raccomandato nei bambini a cau
sa dei dati limitati sulla sicurezza ed efficacia in questa fascia di
eta'. Pazienti con compromissione epatica: nei pazienti con funzionali
ta' epatica gravemente compromessa non si deve superare una dose giorn
aliera di 20 mg di pantoprazolo. Pazienti con danno renale: non e' nec
essario un aggiustamento della dose nei pazienti con funzionalita' ren
ale compromessa. Anziani: non e' necessario un aggiustamento della dos
e nei pazienti anziani. Modo di somministrazione: uso orale. Le compre
sse non devono essere masticate o frantumate, e devono essere deglutit
e intere con un po' di acqua 1 ora prima di un pasto.
CONSERVAZIONE
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
AVVERTENZE
Compromissione epatica. Nei pazienti con grave compromissione epatica,
gli enzimi epatici devono essere controllati regolarmente durante la
terapia con pantoprazolo, specialmente nell'uso a lungo termine. In ca
so di aumento degli enzimi epatici si deve sospendere il trattamento.
Co-somministrazione con FANS. L'impiego di questo farmaco da 20 mg nel
la prevenzione delle ulcere gastroduodenali indotte da farmaci antiinf
iammatori non steroidei (FANS) non selettivi deve essere limitato ai p
azienti che richiedano un trattamento continuativo con FANS e che pres
entino un aumentato rischio di complicanze gastrointestinali. La valut
azione dell'accresciuto rischio deve essere effettuata in base alla pr
esenza di fattori di rischio individuali, es. l'eta' elevata (>65 anni
), l'anamnesi positiva per ulcera gastrica o duodenale o per il sangui
namento del tratto gastrointestinale superiore. Neoplasia gastrica. In
presenza di qualsiasi sintomo allarmante (es. significativa perdita d
i peso non intenzionale, vomito ricorrente, disfagia, ematemesi, anemi
a o melena) e quando si sospetta o e' confermata la presenza di ulcera
gastrica, la natura maligna deve essere esclusa, in quanto il trattam
ento con pantoprazolo puo' alleviare i sintomi e ritardare la diagnosi
. Se i sintomi persistono nonostante un trattamento adeguato deve esse
re considerata un'ulteriore indagine. Co-somministrazione con inibitor
i della proteasi dell'HIV. Non e' raccomandata la co-somministrazione
di pantoprazolo con gli inibitori della proteasi dell'HIV il cui assor
bimento dipende dal pH acido intragastrico quale atazanavir, a causa d
ella riduzione significativa nella loro biodisponibilita'. Influenza s
ull'assorbimento della vitamina B12. Pantoprazolo, come tutti i medici
nali che inibiscono la secrezione acida, puo' ridurre l'assorbimento d
ella vitamina B12 (cianocobalamina) come conseguenza di ipo- o aclorid
ria. Questa eventualita' deve essere considerata in pazienti con ridot
te riserve corporee o fattori di rischio per un ridotto assorbimento d
ella vitamina B12 nella terapia a lungo termine o nel caso si osservin
o i relativi sintomi clinici. Trattamento a lungo termine. Nel trattam
ento a lungo termine, specialmente quando si supera un periodo di trat
tamento di 1 anno, i pazienti devono essere tenuti sotto regolare sorv
eglianza. Infezioni gastrointestinali causate da batteri. Il trattamen
to con questo farmaco puo' portare ad un leggero incremento del rischi
o di infezioni gastrointestinali causate da batteri quali Salmonella e
Campylobacter o C. difficile. Ipomagnesiemia. E' stata riportata ipom
agnesiemia grave in pazienti trattati con PPI come pantoprazoloper alm
eno tre mesi, e in molti casi per un anno. Gravi sintomi di ipomagnesi
emia come stanchezza, tetania, delirio, convulsioni, vertigini e aritm
ia ventricolare possono manifestarsi inizialmente in modo insidioso e
possono essere trascurati. Nella maggior parte dei pazienti, l' ipomag
nesiemia migliora dopo l'assunzione di magnesio e la sospensione del P
PI. Per i pazienti in terapia per un periodo prolungato o che assumono
PPIs con digossina o medicinali che possono causare ipomagnesiemia (a
d esempio diuretici), gli operatori sanitari devono considerare l'even
tuale misurazione dei livelli di magnesio prima di iniziare il trattam
ento con PPI e periodicamente durante il trattamento nei pazienti. Fra
tture ossee. Gli inibitori di pompa protonica, specialmente se utilizz
ati a dosaggi elevati e per periodi prolungati (> 1 anno), potrebbero
causare un lieve aumento di rischio di fratture dell'anca, del polso e
della colonna vertebrale, soprattutto in pazienti anziani o in presen
za di altri fattori di rischio conosciuti. Studi osservazionali sugger
iscono che gli inibitori di pompa protonica potrebbero aumentare il ri
schio complessivo di frattura dal 10% al 40%. Tale aumento potrebbe es
sere in parte dovuto ad altri fattori di rischio. I pazienti a rischio
di osteoporosi devono ricevere le cure in base alle attuali linee gui
da di pratica clinica e devono assumere un'adeguata quantita' di vitam
ina D e calcio. Lupus eritematoso cutaneo subacuto (LECS). Gli inibito
ri della pompa protonica sono associati a casi estremamente infrequent
i di LECS. In presenza di lesioni, soprattutto sulle parti cutanee esp
oste ai raggi solari, e se accompagnate da artralgia, il paziente deve
rivolgersi immediatamente al medico e l'operatore sanitario deve valu
tare l'opportunita' di interrompere il trattamento con questo farmaco.
La comparsa di LECS in seguito a un trattamento con un inibitore dell
a pompa protonica puo' accrescere il rischio di insorgenza di LECS con
altri inibitori della pompa protonica. Interferenza con esami di labo
ratorio. Un livello aumentato di Cromogranina A (CgA) puo' interferire
con gli esami diagnostici per tumori neuroendocrini. Per evitare tale
interferenza, il trattamento con questo farmaco deve essere sospeso p
er almeno 5 giorni prima delle misurazioni di CgA. Se i livelli di CgA
e di gastrina non sono tornati entro il range di riferimento dopo la
misurazione iniziale, occorre ripetere le misurazioni 14 giorni dopo l
'interruzione del trattamento con inibitore della pompa protonica.
INTERAZIONI
Effetto di pantoprazolo sull'assorbimento di altri medicinali. A causa
della inibizione marcata e di lunga durata della secrezione acida gas
trica, pantoprazolo puo' interferire con l'assorbimento di altri farma
ci dove il pH gastrico e' un importante determinante della disponibili
ta' orale, es. alcuni antifungini azolici come ketoconazolo, itraconaz
olo, posaconazolo e altri medicinali come erlotinib. Inibitori della p
roteasi dell'HIV. La co-somministrazione di pantoprazolo non e' raccom
andata con gli inibitori della proteasi dell'HIV il cui assorbimento d
ipende dal pH acido intragastrico quale atazanavir, a causa della ridu
zione significativa nella loro biodisponibilita'. Se la combinazione d
egli inibitori della proteasi dell'HIV con un inibitore della pompa pr
otonica e' ritenuta inevitabile, e' raccomandato uno stretto monitorag
gio clinico (es. carica virale). Non deve essere superata una dose di
20 mg di pantoprazolo al giorno. E' necessario aggiustare il dosaggio
degli inibitori della proteasi dell'HIV Anticoagulanti cumarinici (fen
procumone o warfarin). La somministrazione concomitante di pantoprazol
o con warfarin o fenprocumone non ha influenzato la farmacocinetica di
warfarin, fenprocumone o dell'INR. Tuttavia, ci sono state segnalazio
ni di aumento del tempo di protrombina e INR nei pazienti in trattamen
to con PPI e warfarin o fenprocumone in concomitanza. Incrementi dell'
INR e tempo di protrombina possono portare a sanguinamento anormale, e
persino al decesso. I pazienti trattati con pantoprazolo e warfarin o
fenprocumone possono avere bisogno di essere monitorati per aumento d
ell'INR e tempo di protrombina. Metotressato. E' stato riportato che l
'uso concomitante di metotressato ad alte dosi (ad es. 300 mg) e di in
ibitori di pompa protonica aumenti i livelli di metotressato in alcuni
pazienti. Pertanto laddove vengano somministrate alte dosi di metotre
ssato, ad es. per il cancro e la psoriasi, va considerata una sospensi
one temporanea di pantoprazolo. Altri studi di interazioni. Pantoprazo
lo e' ampiamente metabolizzato nel fegato dal sistema enzimatico del c
itocromo P450. La principale via di metabolizzazione e' la demetilazio
ne da parte del CYP2C19 e altre vie metaboliche includono l'ossidazion
e mediante il CYP3A4. Studi di interazione con farmaci anch'essi metab
olizzati attraverso questi sistemi enzimatici, come carbamazepina, dia
zepam, glibenclamide, nifedipina, e un contraccettivo orale contenente
levonorgestrel ed etinilestradiolo non hanno rivelato interazioni cli
nicamente significative. Un'interazione di pantoprazolo con altri prod
otti o composti medicinali, che vengono metabolizzati attraverso lo st
esso sistema enzimatico non puo' essere esclusa. I risultati di una se
rie di studi di interazione dimostrano che pantoprazolo non influenza
il metabolismo di sostanze attive metabolizzate dal CYP1A2 (come caffe
ina, teofillina), CYP2C9 (come piroxicam, diclofenac, naprossene), CYP
2D6 (come metoprololo), CYP2E1 (come etanolo) o non interferisce con l
'assorbimento della digossina mediato dalle p-glicoproteine. Non si so
no evidenziate interazioni con antiacidi somministrati contemporaneame
nte. Sono stati anche condotti studi di interazione somministrando pan
toprazolo in concomitanza con i rispettivi antibiotici (claritromicina
, metronidazolo, amoxicillina). Non sono state evidenziate interazioni
clinicamente significative. Medicinali che inibiscono o inducono il C
YP2C19: inibitori del CYP2C19 come fluvoxamina possono aumentare l'esp
osizione sistemica di pantoprazolo. Una riduzione della dose puo' esse
re considerata per i pazienti trattati a lungo termine con alte dosi d
i pantoprazolo, o quelli con insufficienza epatica. Induttori enzimati
ci che influenzano CYP2C19 e CYP3A4 come rifampicina e erba di San Gio
vanni (Hypericum perforatum) possono ridurre le concentrazioni plasmat
iche di PPI che vengono metabolizzate attraverso tali sistemi enzimati
ci.
EFFETTI INDESIDERATI
Ci si puo' aspettare che circa il 5% dei pazienti manifesti reazioni a
vverse al farmaco (ADRs). Le ADRs piu' comunemente riportate sono diar
rea e mal di testa, entrambe riscontrabili in circa l'1% dei pazienti.
Il riassunto seguente elenca le reazioni avverse riportate con pantop
razolo, disposte secondo la seguente classificazione di frequenza: mol
to comune (>=1/10); comune (>=1/100, <1/10); non comune (>=1/1.000, <1
/100); raro (>=1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000), non nota (
la frequenza non puo' essere definita sulla base dei dati disponibili)
. Per tutte le reazioni avverse rilevate nell'esperienza post-marketin
g, non e' possibile stabilire alcuna frequenza di Reazione Avversa e q
uindi esse sono indicate con frequenza "non nota". All'interno di cias
cuna classe di frequenza, le reazioni avverse sono riportate in ordine
decrescente di gravita'. Reazioni avverse con pantoprazolo negli stud
i clinici e nell'esperienza post-marketing. Patologie del sistema emol
infopoietico. Raro: agranulocitosi; molto raro: trombocitopenia; leuco
penia; pancitopenia. Disturbi del sistema immunitario. Raro: ipersensi
bilita' (incluse reazioni anafilattiche e shock anafilattico). Disturb
i del metabolismo e della nutrizione. Raro: iperlipidemie e aumento de
i lipidi (trigliceridi, colesterolo); variazioni di peso; non nota: ip
onatremia; ipomagnesemia; ipocalcemia in associazione con ipomagnesemi
a; ipokaliemia. Disturbi psichiatrici. Non comune: disturbi del sonno;
raro: depressione (e tutti gli aggravamenti); molto raro: disorientam
ento (e tutti gli aggravamenti); non nota: allucinazioni; confusione (
specialmente in pazienti predisposti, cosi' come l'aggravamento di que
sti sintomi in caso di preesistenza). Patologie del sistema nervoso. N
on comune: mal di testa; capogiro; raro: disturbi del gusto; non nota:
parestesia. Patologie dell'occhio. Raro: disturbi nella visione /visi
one offuscata. Patologie gastrointestinali. Non comune: diarrea; nause
a/vomito; distensione addominale e gonfiore; stipsi; bocca secca; dolo
re e disturbi addominali; comune: polipi della ghiandola (benigni); no
n nota: colite microscopica. Patologie epatobiliari. Non comune: aumen
to dei livelli degli enzimi epatici (transaminasi, gamma-gt); raro: au
mento della bilirubina; non nota: lesione epatocellulare; ittero; insu
fficienza epatocellulare. Patologie della cute e del tessuto sottocuta
neo. Non comune: rash/esantema/eruzione; prurito; raro: orticaria; ang
ioedema; non nota: sindrome di stevens-johnson; sindrome di lyell; eri
tema multiforme; fotosensibilita' lupus eritematoso cutaneo subacuto.
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo. Non
comune: frattura dell'anca, del polso o della colonna vertebrale; rar
o: artralgia; mialgia; non nota: spasmo muscolare come conseguenza di
squilibrio elettrolitico. Patologie renali e urinarie. Non nota: nefri
te interstiziale (con possibile progressione a insufficienza renale).
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella. Raro: ginecomas
tia. Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somminist
razione. Non comune: astenia, affaticamento e malessere; raro: aumento
della temperatura corporea; edema periferico. Segnalazione delle reaz
ioni avverse sospette. La segnalazione delle reazioni avverse sospette
che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale e' importante,
in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/ri
schio del medicinale. Agli operatori sanitari e' richiesto di segnalar
e qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di
segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segn
alare-una-sospetta-re azione- avversa.
GRAVIDANZA E ALLATTAMENTO
Gravidanza: un moderato numero di dati in donne in gravidanza (tra 300
e 1000 gravidanze esposte) indica che questo farmaco non causa malfor
mazioni o tossicita' fetale/neonatale. Gli studi condotti su animali h
anno evidenziato una tossicita' riproduttiva. A scopo precauzionale, e
' preferibile evitare l'uso di questo farmaco durante la gravidanza. A
llattamento: studi sugli animali hanno dimostrato l'escrezione di pant
oprazolo nel latte materno. Esistono informazioni insufficienti sull'e
screzione di pantoprazolo nel latte materno umano, ma e' stata riporta
ta escrezione nel latte materno umano. Pertanto una decisione se conti
nuare/sospendere l'allattamento al seno o continuare/sospendere la ter
apia con questo farmaco deve essere presa tenendo conto del beneficio
dell'allattamento al seno per il neonato e del beneficio della terapia
con questo medicinale per le madri. Fertilita': non c'e' stata eviden
za di alterata fertilita' in seguito alla somministrazione di pantopra
zolo in studi su animali.